La crisi pandemica ha avuto un forte impatto sul mondo del lavoro, ma anche su quello dell’istruzione. Sono stati introdotti nuovi modi di lavorare, come l’home working, e hanno assunto maggiore rilevanza le competenze soft, soprattutto legate al mondo digital.
Quali sono allora le lauree più richieste dal mercato e i lavori del futuro? I principali argomenti di cui parleremo In questo articolo:
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L’impatto della crisi pandemica sui giovani della Generazione Z
Parlando di lavoro e d’istruzione non si può non parlare dei giovani della Generazione Z: i ragazzi under 25 che stanno finendo gli studi, o li hanno appena conclusi, e stanno muovendo i loro primi passi come professionisti.
Vivere la crisi pandemica durante un momento di transizione tra due fasi di vita, quella accademica e quella lavorativa, spesso ha significato per loro avere ripercussioni negative su entrambe.
Secondo il report “Youth and Covid 19: impacts on job, education, rights, and mental well being”, dell’International Labour Organization, il 98% dei giovani di tutto il mondo ha vissuto una chiusura completa o parziale degli Istituti e il 75% afferma di aver avuto posticipazioni o cancellazioni delle date prefissate per concorsi ed esami.
Non solo: secondo le analisi di ADP Research Insitute, riportate nella ricerca “People at Work 2021: A Global Workforce View”, i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi pandemica.
Dalle ricerche emerge come il 39% abbia perso il lavoro durante la pandemia e il 36% abbia dovuto cambiare occupazione. Proprio per questo motivo gli appartenenti alla Generazione Z hanno iniziato a provare un forte senso di incertezza nei confronti del loro futuro professionale, provando ansia e stress sul lavoro e interrogandosi anche in merito a quali siano i lavori del futuro capaci di offrire stabilità.
Ma in quali settori lavorava la Generazione Z prima e durante la crisi? Secondo la ricerca dell’International Labour Organization, nelle quattro industry maggiormente influenzate dalla diffusione del virus: hospitality, servizi, commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Vediamo quali sono, ad oggi, le lauree più richieste dal mercato e quali saranno i lavori del futuro.
L’istruzione accademica è funzionale all’inserimento nel mondo del lavoro di oggi. Così come cambia la società, mutano i bisogni e le necessità del mercato e, di conseguenza, l’offerta formativa si allinea alle richieste di chi offre lavoro.
Secondo lo studio “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” condotto da ANPAL e Unioncamere, le quattro lauree più richieste nei prossimi 5 anni saranno le seguenti.
Si tratta di lauree a ciclo unico oppure di lauree triennali a cui è seguita una laurea magistrale. Lo studio riporta anche un elenco di lauree triennali più richieste dal mercato, ovvero:
Come si può notare, non si tratta solo delle cosiddette scienze “dure”, ossia le scienze matematiche e fisiche: nei prossimi anni infatti ci sarà sempre più spazio per le materie umanistiche, discipline in cui il contatto e la comprensione degli altri è un elemento fondamentale.
Questa tendenza ben si allinea con l’attitudine della stessa Generazione Z. Secondo quanto riportato da Deloitte in “The Deloitte Global 2021 Millennial and Gen Z Survey” i giovani oggi mostrano sempre più interesse all’aspetto umano e relazionale della società, e vorrebbero ritrovare tale aspetto anche nel loro posto di lavoro.
La crisi pandemica ha avuto un forte impatto sulla digitalizzazione delle imprese e delle persone che hanno dovuto sviluppare un vero e proprio digital mindset. Ed è proprio la digitalizzazione il primo elemento chiave dei lavori del futuro, a cui si integra anche l’innovazione tecnologica e la sostenibilità.
Secondo una recente ricerca di LinkedIn, dal titolo “Lavori in crescita Italia 2022”, le 25 professioni in maggiore ascesa dal 2017 al 2022 e che si prospettano essere i lavori del futuro, sono:
Un elenco che trova concorde anche Feltrinelli Education, la quale ha fatto emergere come le professioni emergenti afferiscano al settore della sostenibilità, del digitale e della tecnologia.
In questo contesto virtuoso si inserisce anche la professione del consulente finanziario e del consulente assicurativo. Non solo sono aumentate le richieste di polizze sulla vita, salute e reddito, ma la Commissione Europea ha proposto di stanziare 120 miliardi di euro per sostenere il settore. Come riporta il Corriere, nel 2021, le offerte di lavoro per consulenti assicurativi sono aumentate dell’80% e quelle per agenti assicurativi del 120%.
Il consulente assicurativo sembra quindi essere una professione in grado di dare stabilità e nuove possibilità di impiego anche ai giovani della Generazione Z.
Noi di Alleanza Assicurazioni siamo orgogliosi di contribuire alla crescita del mercato del lavoro giovanile: durante tutta la crisi pandemica abbiamo inserito nuove figure all’interno della nostra squadra, formata principalmente da consulenti di età inferiore ai 40 anni, con un mindset flessibile e un forte approccio digitale.
Anche nel 2022 cerchiamo nuove figure da inserire! Sei interessato? Mandaci il tuo curriculum!