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Un nuovo modo di parlare ai giovani e al mondo del lavoro

Il lavoro oggi: le competenze richieste

Posted by Redazione on 15/11/22 8.52

Il lavoro oggi: le competenze richieste

l lavoro oggi: le competenze richieste
Da: Redazione Pubblicato il: 15/11/2022
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Il lavoro oggi è fortemente cambiato: la crisi pandemica e la digitalizzazione dei contesti lavorativi hanno mutato le abitudini e le priorità di imprese e professionisti.

 Le aziende chiedono nuove competenze a una forza lavoro composta da ben cinque generazioni:

  • Boom Generation, nati tra il 1945 e il 1965;
  • Generation X, nati tra il 1965 e il 1980;
  • Millennials, nati tra il 1980 e il 1997;
  • Generazione Z, nati dal 1997 al 2010.

 

La Generazione Z è composta da giovani che stanno concludendo il proprio percorso di studi, iniziando a muovere i primi passi nel mondo del lavoro. Sebbene stiano finendo la propria formazione accademica, viene oggi richiesto loro di continuare a imparare anche nel contesto lavorativo: il long-life learning non è più una possibilità ma è diventata una vera e propria necessità.

Per questo nel mondo del lavoro di oggi sviluppare le giuste competenze è fondamentale per riuscire a essere attrattivi come potenziali nuovi candidati.

Ma com’è cambiato quindi il lavoro in questi anni? Quali sono i settori emergenti e le skill da sviluppare?

In questo articolo approfondiremo i seguenti temi.

1. Covid e mondo lavoro: cosa è cambiato
2. Le skill e le competenze più richieste oggi e nel futuro
3. Mentoring e Learning by doing: la formazione di oggi

3.1 Mentoring e reverse mentoring, la collaborazione tra più generazioni
3.2 Learning by doing e by seeing, imparare in modo interattivo

4. La comunicazione efficace nel lavoro di oggi

4.1 Comunicazione efficace tra i colleghi
4.2 La comunicazione ai tempi dello smart working
4.3 Come scrivere mail di lavoro efficaci

 

Covid e mondo lavoro: cosa è cambiato

La crisi pandemica, scoppiata in Italia a marzo 2020, ha avuto un forte impatto sia mondo del lavoro sia su quello dell’istruzione scolastica.

Parlando di lavoro e d’istruzione i protagonisti indiscussi sono giovani della Generazione Z che, come anticipato, stanno concludendo il proprio percorso di studi per iniziare il percorso professionale. Un periodo di forte transizione che ha avuto importanti ripercussioni conseguenti alla diffusione del virus.

Infatti, secondo la ricerca “People at Work 2021: A Global Workforce View” di ADP Research Insitute, i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi pandemica.

 Dai loro dati emerge come:

  • il 39%abbia perso il lavoro durante la pandemia, aumentando il tasso di disoccupazione giovanile;
  • il 36% abbia dovuto cambiare occupazione.

 Queste evidenze sono principalmente derivate dal fatto che la maggior parte di essi aveva un impiego in una delle quattro industry maggiormente influenzate dalla diffusione del virus: hospitality, servizi, commercio all’ingrosso e al dettaglio.

Se, quindi, alcuni lavori hanno visto una decrescita della domanda, altri invece hanno visto una maggiore richiesta da parte delle aziende.

Tra le lauree più ricercate nei prossimi anni, secondo lo studio “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” condotto da ANPAL e Unioncamere, si hanno: economia e statistica; giurisprudenza; medicina e infermieristica; ingegneria; formazione; lettere e arte. 

Inoltre, secondo invece una ricerca di LinkedIn, dal titolo “Lavori in crescita Italia 2022”, i 5 lavori del futuro sono:

  1. ingegnere robotico,
  2. ingegnere del machine learning,
  3. cloud architect,
  4. data engineer,
  5. sustainability manager.

 

Allo stesso tempo le aziende chiedono nuove competenze digitali ai propri dipendenti, anche i più giovani. Ma quali? Continua a leggere per saperne di più! Se invece desideri approfondire i settori e le professioni emergenti nei prossimi, scarica il nostro approfondimento gratuito cliccando il pulsante in basso.

Report I settori e le professioni del futuro

Le skill e le competenze più richieste oggi e nel futuro

Il remote working e la digitalizzazione dei processi lavorativi hanno reso necessarie alcune competenze hard e soft, soprattutto legate al mondo digital.

Sebbene i giovani della Generazione Z siano nati e cresciuti in un mondo tecnologico, tanto da essere proprio chiamati “nativi digitali”, anche loro devono continuare a formarsi per rimanere aggiornati in merito alle novità introdotte nel mercato.

Quali sono le competenze richieste? Tra le principali troviamo:

  1. problem solving;
  2. lateral thinking;
  3. decision making;
  4. intelligenza emotiva;
  5. competenze linguistiche. 

Queste nuove skill risultano essenziali per lavorare al meglio in un mondo del lavoro caratterizzato da uffici sempre più collaborativi, modern workplace e strumenti di digital team working.

Le aziende stesse stanno capendo il valore della formazione e stanno mettendo in atto nuove modalità di apprendimento che sappiano coinvolgere sia i giovani della Generazione Z, sia il resto della popolazione aziendale. Ne parleremo in modo più approfondito nei prossimi paragrafi.

Competenze digitali Generazione Z

Mentoring e Learning by doing: la formazione di oggi

Come abbiamo detto, il mondo del lavoro di oggi è fortemente cambiato: nonostante per diversi mesi sia venuta meno la possibilità di ritrovarsi in presenza fisica, si sono diffuse all’interno dell’azienda alcune modalità di formazione all’insegna della collaborazione.

Mentoring e reverse mentoring da un lato; learning by doing e by seeing dall’altro. Tali nuovi metodi di apprendimento sono i preferiti della Generazione Z e permettono il contatto delle nuove risorse con quelle presenti in impresa da diversi anni.

Vediamoli nel dettaglio.

 

Mentoring e reverse mentoring, la collaborazione tra più generazioni

 Essendo la forza lavoro composta da ben cinque generazioni, negli ambienti aziendali si può valorizzare il confronto di professionisti di età molto differente tra di loro, che hanno abitudini e visioni del mondo diverse.

Una diversità che risulta essere un valore aggiunto in quanto permette la condivisione del sapere e delle esperienze, ampliando le prospettive dei singoli e del gruppo. 

Il mentoring aziendale indica proprio il passaggio di conoscenza da un professionista più esperto a uno meno esperto. Il mentor, la risorsa senior, è una guida che supporta la giovane risorsa, il mentee, nello sviluppo delle competenze necessarie per lavorare. Così, lo forma e lo indirizza nelle attività quotidiane al fine di renderlo in grado di affrontare autonomamente le sfide professionali.

Di fatto, durante tale relazione si crea valore per entrambe le parti, le quali imparano l’una dall’altra. In questo senso, parallelamente al mentoring si ha anche il reverse mentoring un termine che si riferisce proprio al trasferimento di conoscenza da un individuo junior a uno senior.

Anche noi di Alleanza Assicurazioni promuoviamo l’affiancamento delle risorse all’interno della nostra rete di consulenti, soprattutto durante la fase di onboarding.

Ti interesserebbe lavorare in un posto di dinamico e fortemente relazionale? Mandaci il tuo curriculum, stiamo cercando nuovi giovani da inserire nel nostro team!

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Learning by doing e by seeing, imparare in modo interattivo

Nati in un contesto caratterizzato da inedite innovazioni digitali, i giovani della Generazioni Z hanno un approccio pratico e interattivo nei confronti dell’apprendimento e del lavoro di oggi.

Secondi i dati del report di Barnes & Noble College i nativi digitali non condividono più quello che finora è stato il principale metodo di educazione: le lezioni frontali.

Pertanto, la spiegazione teorica di un professore non è più efficace per favorire il passaggio di conoscenza. Al contrario, la Generazione Z desidera mettersi alla prova e proprio per questo il 51% di loro predilige il learning by doing e il 38% il learn by seeing.

Ma come fanno le aziende a promuovere questo tipo di apprendimento all’interno del mondo del lavoro di oggi? Scoprilo leggendo l’articolo dedicato: “Learning by doing e by seeing: un nuovo modo di imparare”.

Stai per iniziare una nuova esperienza lavorativa e non sai cosa aspettarti? Abbiamo scritto una guida utile per il primo giorno di lavoro, con consigli pratici per ambientarti al meglio fin da subito. Scaricala cliccando il bottone in basso!

Primo giorno di lavoro

Mentoring, reverse mentoring, learning by doing e by seeing sono accomunati dal fatto di essere modalità di formazione fortemente relazionali, che implicano la comunicazione tra le risorse. Come comunicare al meglio, allora, nell’ambiente di lavoro? Continua a leggere.

 

La comunicazione efficace nel lavoro di oggi

Nel mondo del lavoro di oggi è cambiato il modo di imparare, ma serve altresì il modo di comunicare tra i colleghi. L’assenza di prossimità ha indotto nuove logiche di comunicazione interna, rendendo necessari nuovi approcci tra colleghi e clienti.

Vediamo ora le principali novità.

 

Comunicazione efficace tra i colleghi

 Non solo è importante comprendere come contattare i propri colleghi, ma anche sapere quando farlo. Soprattutto per i giovani della Generazione Z, abituati a essere costantemente online, riuscire a comprendere le tempistiche del lavoro di oggi può essere una sfida.

Ma perché è così importante sapere quando è giusto contattare i propri colleghi e quando è meglio, invece, non farlo? Negli ultimi anni work-life balance è un’esigenza sentita sempre più importante dai professionisti, pertanto, è bene che tutti i colleghi rispettino e tutelino l’equilibrio altrui minimizzando lo stress e l’ansia sul lavoro.

Questo aspetto risulta ancora più importante se si considera la crescente diffusione del lavoro flessibile: venendo meno il tradizionale orario lavorativo 8-17, oppure 9-18, alcuni professionisti possono essere operativi in momenti diversi e quindi non essere sempre reperibili durante la giornata.

Lavoro flessibile Generazione ZDi seguito alcuni consigli utili per capire quando contattare i propri colleghi.

  • Condividere i propri calendari digitali: in questo modo si può osservare gli impegni altrui e capire se è il momento giusto per contattare il collega.
  • Controllare lo stato di attività: così facendo si può sapere quando l’altra persona è online, offline o in riunione.

Occorre inoltre considerare che non tutti i canali sono appropriati per comunicare con i propri colleghi: ne parleremo nel prossimo paragrafo.

 

La comunicazione ai tempi dello smart working

Come abbiamo iniziato a spiegare nel precedente paragrafo, la comunicazione interna ai tempi dello smart working è strutturalmente diversa rispetto alla comunicazione in prossimità fisica. Se in ufficio è facile e immediato chiedere un confronto ai propri colleghi, da remoto si hanno maggiori difficoltà derivate dalla lontananza.  

L’immediatezza della comunicazione può indurre a usare canali non opportuni, specialmente per i giovani della Generazione Z che sono abituati a usare app di messaggistica istantanea. Se però le chat interne alla posta elettronica aziendale, o delle app condivise nell’ambiente di lavoro, sono ben accette; contattare un collega su WhatsApp o nei messaggi direct di Facebook o Instagram è percepito come troppo personale.

Allo stesso modo, saper scrivere una email efficace e condurre in modo ottimale una videochiamata sono competenze sempre più richieste.

Vuoi avere alcuni consigli utili? Nel prossimo paragrafo spiegheremo come scrivere email efficaci, se invece vuoi saperne di più sulle videochiamate scarica l’approfondimento gratuito cliccando il bottone in basso.

Riunioni online

 

Come scrivere mail di lavoro efficaci

Le mail di lavoro sono uno strumento fondamentale per riuscire a monitorare lo stato di avanzamento delle attività lavorative: più formali rispetto alla messaggistica istantanea si caratterizzano per essere meno effimere. Infatti, anche a distanza di anni un professionista può ritrovare mail mandate precedentemente e ripercorrere le attività svolte.

Proprio in virtù di questa loro efficacia nell’organizzazione del lavoro, devono però essere strutturate in modo ottimale per riuscire a sfruttarne tutto il potenziale.

A cosa prestare attenzione?

  • Oggetto della email: deve essere evocativo, semplice e descrittivo affinché si possa ritrovare la conversazione anche a distanza di tempo.
  • Saluto iniziale: deve essere allineato al destinatario e alla sua posizione.
  • Grassetti e paragrafi: devono essere usati in modo tale da rendere ottimale la lettura.
  • Allegati: devono essere rinominati affinché si possa comprendere il contenuto.

Se vuoi scoprire altri accorgimenti, leggi l’articolo dedicato “Come scrivere email di lavoro efficaci? Ecco le linee guida”.

 

Ora che hai potuto approfondire il mondo del lavoro di oggi non ti resta che iniziare una nuova esperienza. Noi di Alleanza Assicurazioni stiamo ricercando nuove figure da inserire nella nostra rete di consulenti. Mandaci il tuo curriculum cliccando il bottone in basso!

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