Cosa significa essere un’azienda sostenibile: aspetti da considerare

La sostenibilità aziendale è oggi una delle principali priorità delle imprese e della popolazione. Nonostante ciò, sono ancora frequenti casi di woke washing ovvero le false dichiarazioni aziendali che non trovano riscontro in iniziative fattuali.
Declinandosi in tre diversi ambiti - economico, sociale e ambientale – la sostenibilità aziendale è spesso usata come leva commerciale e come motivo di attrazione di nuovi potenziali candidati.
Specialmente i giovani della Generazione Z si dimostrano particolarmente attenti all’eticità delle imprese, sia quando devono acquistare beni e servizi, sia nella scelta di un nuovo datore di lavoro.
Anche tu vorresti lavorare in un’azienda sostenibile ma non sai bene come capire se lo è davvero? In questo articolo approfondiremo:
- I principali indicatori di un’azienda sostenibile
- Azienda sostenibile a livello ambientale: le principali iniziative
- Azienda sostenibile: l’impegno di Alleanza per promuovere gli investimenti sostenibili
La popolazione oggi è sempre più attenta ai temi sociali - e partecipe ai gruppi di attivismo. Quali sono i principali movimenti sociali degli ultimi anni? Scoprilo nel nostro approfondimento gratuito!
I principali indicatori di un’azienda sostenibile
Il primo passo per comprendere se si parla realmente di un’azienda sostenibile è conoscere quali indicatori prendere in considerazione.
Di fatto, alcuni aspetti non sono direttamente misurabili e pertanto risultano difficili da quantificare. Nonostante questo, osservare specifici KPI - Key Performance Indicators - è molto utile per valutare un’azienda sostenibile.
GreenTire e SDA Bocconi, in una ricerca scientifica, individuano cinque aree principali.
- Conformità. Indica il rispetto delle leggi e degli standard sia nazionali sia internazionali. Una metrica utile da considerare potrebbe quindi essere il numero di infrazioni e di multe che ha ricevuto un’impresa.
- Uso dei materiali e performance. Si riferisce alla quantità di risorse e di materie prime utilizzate, ma anche alla quantità di rifiuti e di emissioni che ne conseguono. I KPI in questo ambito considerano parallelamente l’aspetto ambientale e quello economico.
- Effetti. Prende in considerazione, ad esempio, l’impatto ambientale, le norme di sicurezza e gli incidenti sul lavoro.
- Ciclo di vita del prodotto e supply chain. Valuta elementi contestuali al di fuori del mero contesto aziendale. Tra questi si analizza, ad esempio, se i fornitori utilizzano fonti di energia rinnovabile e la quantità di anidride carbonica (CO2) emessa per il trasporto dei beni.
- Sistema sostenibile. Considera i rapporti nazionali ed internazionali, nonché l’impatto sul territorio locale. In questo senso, monitora la qualità di vita dei propri lavoratori e l’impatto sulla comunità.
Ulteriormente, il rapporto di Kpmg e Nedcommunity, analizzato da il Sole 24 Ore, evidenzia due parametri nell’ambito della gestione dei fondi e dell’analisi finanziaria che concorrono a identificare un’azienda sostenibile.
- Bonus ai manager, in relazione a quanto siano correlati all'ambiente e al sociale.
- Integrazione della sostenibilità nei piani industriali. Secondo i risultati, il 45% delle imprese si sta muovendo in questa direzione.
Approfondiamo ora due ambiti specifici della sostenibilità aziendale: quello ambientale e quello economico-finanziario. Continua a leggere per saperne di più su come riconoscere un’azienda sostenibile!
Azienda sostenibile a livello ambientale: le principali iniziative
Come abbiamo detto, la sostenibilità aziendale si declina nella sostenibilità ambientale. Introdurre delle pratiche ecosostenibili significa predisporre di una serie di strumenti e modelli organizzativo/gestionali che mirano alla riduzione dell’impatto che l’attività di impresa ha sull’ecosistema.
In particolare, si hanno cinque declinazioni specifiche, caratterizzate da confini sfumati, associabili a cinque aree di attività:
- produzione di energia da fonti alternative e rinnovabili;
- implementazione della circular economy;
- ottimizzazione della logistica;
- innovazione di prodotto;
- efficienza nei processi produttivi e nell’organizzazione interna.
Secondo il report EY "Seize the Change – futuri sostenibili” due terzi del totale delle aziende intervistate dichiara di aver strutturato un organo interno di governance che riporta al Consiglio di Amministrazione le azioni intraprese a livello interno per diventare un’azienda sostenibile.
I giovani della Generazione Z hanno particolarmente a cuore il tema e richiedono ai propri datori di lavoro di mettere in atto azioni di CSR tangibili, a cui possono prendere parte attivamente.
Quali sono quindi le principali iniziative promosse dai datori di lavoro per essere un’azienda sostenibile a livello ambientale? Di seguito riportiamo le più comuni, a cui anche tu potrai contribuire.
- Riduzione della plastica mono uso all’interno degli uffici. Usando, per esempio, bottiglie riutilizzabili, bicchieri di carta e colonnine per l’acqua.
- Riduzione dello spreco di carta, rendendo più efficiente l’uso della stampante anche attraverso la dotazione di materiale riciclato e di cartucce ecologiche.
- Incentivazione di una corretta raccolta differenziata, tramite chiare indicazioni su quali materiali possono essere inseriti negli appositi contenitori.
- Promozione della digitalizzazione, attraverso l’uso di strumenti di digital team working, lo smart working è una pratica che aiuta a favorire la sostenibilità ambientale.
Azienda sostenibile: l’impegno di Alleanza per promuovere gli investimenti sostenibili
Come abbiamo visto, un’azienda sostenibile deve considerare anche l’ambito economico sia verso sé stessa, sia verso la comunità. I nostri consulenti assicurativi e finanziari di Alleanza Assicurazioni hanno a cuore lo sviluppo sostenibile degli investimenti e dei risparmi delle famiglie italiane. Proprio per questo, sono propositivi nel proporre piani sostenibili: i cosiddetti investimenti ESG.
Ma di cosa si tratta?
Gli investimenti ESG - acronimo che indica le parole inglesi Environmental, Social e Governance – si definiscono tali in base a una serie di criteri di misurazione e di standard delle attività ambientali, sociali e della governance di una organizzazione. Nati all’inizio degli anni 2000, sono stati inclusi nel 2015 nell'Agenda ONU 2030.
Nello specifico, comprendono gli investimenti in società emittenti, titoli o fondi che assicurano l’allineamento a specifici criteri misurati secondo il rating ESG:
- i criteri che sottostanno alla lettera “E” di Environmental sono criteri ambientali e valutano come un’azienda si comporta nei confronti dell’ambiente nel quale è collocata e dell’ambiente in generale;
- i criteri collegati alla lettera “S” sono relativi all’impatto sociale ed esaminano l’impatto e la relazione con il territorio, con le persone, con i dipendenti, i fornitori, i clienti e in generale con le comunità con cui opera o con cui è in relazione;
- i criteri collegati alla lettera “G” di Governance infine riguarda i temi di una gestione aziendale ispirata a buone pratiche e a principi etici, in questo ambito i temi sotto esame riguardano le logiche legate alla retribuzione dei dirigenti, il rispetto dei diritti degli azionisti, la trasparenza delle decisioni e delle scelte aziendali, il rispetto delle minoranze.
Non sostituisce il Rating tradizionale ma è complementare e il suo scopo è quello di aumentare le informazioni disponibili e quindi migliorare le valutazioni e le scelte. Offre quindi un giudizio sintetico complementare che aiuta a orientare le scelte di risparmio delle famiglie.
In questo modo, i nostri consulenti aiutano e guidano i clienti a soluzioni di investimento che hanno il duplice vantaggio di: garantire loro buoni rendimenti, migliorando la propria sostenibilità economica; contribuire a migliorare una parte di società e le condizioni climatiche future.
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