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Disoccupazione giovanile: le prospettive per la Generazione Z

Posted by Redazione on 30/09/22 11.15

Disoccupazione giovanile: le prospettive per la Generazione Z

Disoccupazione Giovanile
Da: Redazione Pubblicato il: 30/09/2022
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Con l’avvento della crisi pandemica sono cambiate le professioni emergenti previste nei prossimi anni e le lauree più richieste ai giovani della Generazione Z.

Ma com’è cambiato realmente lo scenario economico? Secondo il report “Youth and Covid 19: impacts on job, education, rights, and mental well being” pubblicato dall’International Labour Organization 1 giovane su 6, a livello globale, dichiara di aver perso il lavoro dall’inizio della pandemia. 

Oggi, a due anni dall’inizio della diffusione del virus lo scenario potrebbe essere differente. In questo articolo approfondiremo:

 

 

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Report I settori e le professioni del futuro

Dati di disoccupazione giovanile durante la crisi pandemica

Dai dati emersi a partire dalle ricerche dell’International Labour Organization si possono trarre maggiori considerazioni sulla disoccupazione giovanile derivata dall’avvento della crisi pandemica.

In particolare, osservando i settori si nota come i giovani impiegati nell’area dei servizi, delle vendite, dell’artigianato e del commercio sono coloro i quali hanno maggiormente smesso di lavorare (27%) rispetto a coloro che ricoprivano posizioni manageriali (7%) e coloro che svolgevano attività tecniche (15%).  

Non solo un aumento della disoccupazione giovanile, ma anche una diminuzione delle ore lavorate. Infatti, secondo i dati, il 23% dei giovani ha ridotto le proprie ore di operatività e tra questi il 42% ha avuto una diminuzione salariale - specialmente i ragazzi di sesso maschile (46%) rispetto alle ragazze di sesso femminile (38%).

Tutto ciò ha aumentato il livello di stress e di ansia da lavoro nei giovani, i quali si sono ritrovati davanti a una forte incertezza occupazionale ed economica.

Ma quali sono gli scenari economici attuali a due anni dello scoppio della crisi pandemica? Cos’è cambiato?

 

Scenari economici: come si sta evolvendo la disoccupazione giovanile oggi

Il nuovo report “Global Employment Trends for Youth 2022” emanato sempre dell’International Labour Organization in occasione della Giornata internazionale della Gioventù del 2022 fa emergere dati aggiornati in merito alla disoccupazione giovanile.

Una prima evidenza risulta essere l’incremento di 6 milioni di giovani disoccupati in più rispetto al periodo pre-pandemico: il numero totale di ragazzi della Generazione Z senza impiego, a livello globale, raggiungerà i 73 milioni a fine 2022. Si tratta, di fatto, di un tenue miglioramento rispetto al 2021, che non permette però di risanare il livello raggiunto pre-pandemia nel 2019.

Uno scenario difficile si evidenzia anche in merito al percorso di studi. Infatti, nel 2020, la percentuale di giovani non impegnati in un percorso di studi e che non lavoravano – il cosiddetto NEET (Not in Employment, Education and Training) - era salita al 23,3%. Si tratta del tasso più alto registrato negli ultimi 15 anni.

I giovani della Generazione Z appaiono quindi particolarmente esposti al rischio di peggioramento delle proprie opportunità lavorative a causa di effetti “permanenti”, aumentando così il fenomeno della disuguaglianza economica.

In particolare, le ragazze sembrano essere coloro che hanno pagato il prezzo più caro, registrando un tasso di disoccupazione giovanile ancora più basso della loro controparte maschile. Infatti, si stima che solo il 27,4% delle ragazze sarà occupata a fine 2022, in confronto al 40,3% dei ragazzi.

Dati che mettono a dura prova la parità di genere nel mondo del lavoro. Vuoi saperne di più in merito? Leggi l’articolo dedicato “Donne e mondo del lavoro: tra difficoltà, sfide e nuove opportunità”.

disoccupazione giovanile

 

La sostenibilità ambientale può migliorare la disoccupazione giovanile

Scenari economici più positivi si evidenziano in riferimento alla sostenibilità aziendale. Secondo gli studi, i giovani della Generazione Z si trovano in una posizione privilegiata per beneficiare dell’espansione delle economie verdi e blu.

Nel 2030 potrebbero essere creati ben 8,4 milioni posti di lavoro per i giovani proprio grazie all’introduzione di politiche di Responsabilità Sociale di Impresa.

In particolare, specifici investimenti nell’ambito dell’assistenza e della cura possono portare ai seguenti benefici:

  • miglioramento dell'occupazione giovanile;
  • aumento della permanenza nella forza lavoro di giovani donne e uomini con responsabilità familiari;
  • ampliamento delle opportunità di istruzione/formazione.

 

Noi di Alleanza Assicurazioni crediamo nel valore dei giovani e nelle loro capacità, per questo cerchiamo di offrire loro opportunità di occupazione e di crescita professionale.

La nostra rete di consulenti è infatti formata da molti giovani e molte donne sotto i 40 anni e ogni giorno tanti ragazzi della Generazione Z si candidano alle offerte lavorative e svolgono i nostri colloqui di selezione.

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