Oggi sempre più spesso i lavoratori svolgono le proprie attività professionali da casa: l’home working e il lavoro flessibile, a seguito della crisi pandemica, sono divenuti una pratica comune.
Tra i principali vantaggi dello smart working si può citare il miglioramento del work-life balance: oltre all’efficace gestione dei compiti giornalieri attraverso gli strumenti di digital team working, lavorando da remoto si ha un netto risparmio di tempo prima speso per gli spostamenti casa-ufficio.
In un contesto in cui la sostenibilità aziendale sta diventando una priorità, soprattutto per i giovani della Generazione Z, limitare gli spostamenti può essere una soluzione efficace anche per minimizzare gli impatti ambientali.
Ma lo smart working aiuta davvero la sostenibilità aziendale? In questo articolo parliamo di
Quali sono i principali movimenti ambientali e sociali degli ultimi anni? Scoprili scaricando il nostro approfondimento gratuito: clicca il bottone qui sotto!
Sebbene oggi lo smart working sia una pratica comunemente accettata e condivisa, prima della crisi pandemica era propria solo di un numero esiguo di professionisti.
Il lavoro da remoto, infatti, è stato introdotto in modo esteso nella popolazione italiana come misura d’emergenza per far fronte alla diffusione dei contagi da Covid-19. Aziende e lavoratori hanno quindi dovuto cambiare repentinamente le proprie abitudini e revisionare le modalità di lavoro. La stessa comunicazione interna tra i colleghi è cambiata rispetto al contesto pre-pandemico e sono stati riprogettati gli uffici come luogo di collaborazione e confronto.
Forti cambiamenti che hanno permesso alle aziende e ai professionisti di mantenere inalterata la business continuity, proteggendo la sostenibilità economica aziendale. Ma non solo: alcuni notevoli benefici si sono evidenziati anche per la sostenibilità ambientale.
Dall’analisi di ENEA del 2020 condotta sulle Pubbliche Amministrazioni, si possono notare alcuni effetti positivi del lavoro da remoto. Lo smart working, infatti, ha ridotto la mobilità quotidiana media di circa un’ora e mezza a persona, pari a 46 milioni di km non percorsi. A livello economico si tratta di un risparmio di 4 milioni di euro di carburante. Considerando invece l’impatto ambientale, la diminuzione del traffico urbano ha permesso un taglio di emissioni e inquinanti pari a:
Effetti percepiti molto positivamente dalla Generazione Z. Difatti, secondo la ricerca, molti giovani di età inferiore ai 25 anni non solo si dimostrano sensibili nei confronti della sostenibilità ambientale, ma addirittura stanno adottando uno stile di vita che non implica più l’uso dell’auto di proprietà. Soprattutto nelle grandi città prediligono spostarsi con i mezzi pubblici o in bicicletta, dando un contributo attivo all’ambiente.
L’efficienza dei processi interni è un ulteriore vantaggio dello smart working in merito alla sostenibilità ambientale: i modern workplace permettono ai dipendenti di collaborare in uno spazio digitale che diminuisce l’impatto ecologico di ciascuno di essi.
Grazie ai sistemi di Intelligenza Artificiale e agli strumenti di project management è così possibile organizzare il proprio lavoro secondo le priorità condividendo i documenti in modo semplice e intuitivo. In questo modo, si diminuisce l’utilizzo della carta stampata e dell’inchiostro, dando a tutti la possibilità di accedere ai documenti utili solo da remoto.
Non da ultimo i modern workplace permettono una riduzione dei consumi energetici facendo leva sulla possibilità di sfruttare il cloud per gestire, aggiornare e fare manutenzione degli ambienti di lavoro. Così facendo, si ha accesso alle varie applicazioni necessarie per il lavoro senza dover acquistare hardware esterni.
Secondo i dati globali 2022 di Deloitte il 90% dei nativi digitali e dei Millennials si stanno impegnando per dare un proprio contributo attivo nei confronti della sostenibilità ambientale. Nonostante ciò, solo il 15% è fermamente d'accordo sul fatto che le grandi aziende stiano intraprendendo azioni sostanziali per combattere il cambiamento climatico.
Nel breve termine i giovani si concentrano su piccole azioni quotidiane come l'acquisto di vestiti di seconda mano o l'approvvigionamento locale o alimenti di produzione biologica. Quando è stato chiesto loro di classificare le azioni ambientali in cui vorrebbero che i loro datori di lavoro investissero, la Generazione Z e i Millennials hanno dato la priorità ad azioni altamente visibili che consentano ai dipendenti stessi di prenderne parte, come il divieto di prodotti di plastica monouso in ufficio e l’organizzazione di corsi aziendali per rendere consapevoli i collaboratori.
Come praticare allora la sostenibilità ambientale a lavoro in smart working?
Di seguito proponiamo qualche consiglio utile per essere sostenibili durante le proprie attività professionali.
Desideri anche tu essere parte attiva per la sostenibilità aziendale? Compi, quotidianamente, azioni sostenibili nel tuo luogo ambiente di lavoro: scarica la nostra infografica per ricevere consigli utili!