La crisi pandemica ha avuto effetti diversificati sulle condizioni economiche delle persone e delle aziende in tutto il mondo, mettendo a dura prova la sostenibilità economica.
A livello globale, accostando le disparità all’interno dei vari Stati con le differenze tra i livelli di ricchezza media, emerge una situazione critica. Infatti, secondo i dati di Oxfam, per la prima volta dall’inizio del nuovo millennio tutti gli indici di concentrazione della ricchezza mostrano un aumento su base annua.
Pur dovendo considerare che si tratta di una dinamica temporanea, influenzata sia dal contesto pandemico sia dalle risposte istituzionali, la crescita della quota di ricchezza del top-1% ha registrato nel 2020 il secondo più ampio incremento di tutto il XXI secolo.
In parallelo, la recente crisi energetica e la prevista recessione dei prossimi mesi, rischia di acuire la disuguaglianza economica impattando sulla distribuzione della ricchezza all’interno della popolazione.
Cosa ne pensano i giovani della Generazione Z, appena entrati nel mondo del lavoro? In questo articolo parleremo di:
- Disuguaglianza economica e distribuzione della ricchezza, i dati mondiali dopo la crisi pandemica
- La disuguaglianza economica in Italia
- Cosa si aspetta la Generazione Z sulla disuguaglianza economica
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Disuguaglianza economica e distribuzione della ricchezza, i dati mondiali dopo la crisi pandemica
Le analisi della Banca Mondiale relative alla povertà estrema evidenziano, su scala globale, come il numero di “nuovi poveri”, ovvero con capacità reddituale o di consumo giornaliera sotto la soglia di 1.90 dollari a PPA del 2011, abbia raggiunto i 97 milioni nel 2021 a seguito della pandemia.
Secondo i dati del “World Inequality Report 2022” le disuguaglianze economiche di ricchezza sono ancora più evidenti delle disuguaglianze di reddito. La metà più povera della popolazione, infatti, possiede solo il 2% del totale. Al contrario, il 10% più ricco possiede il 76% di tutta la ricchezza.
Fonte: World Inequality Report 2022
A ciò si associa l’evidenza di come la disuguaglianza economica impatti e stimoli anche una disuguaglianza di genere nei guadagni.
In generale, la quota delle donne sul reddito totale da lavoro si avvicinava al 30% nel 1990: oggi continua ad essere inferiore al 35%. Sebbene vi sia stata una crescita, questa appare comunque lieve e non sufficiente per raggiungere veramente la parità di genere sul mondo del lavoro.
Fonte: World Inequality Report 2022
Qual è invece lo scenario in Italia della disuguaglianza economica e della distribuzione della ricchezza?
La disuguaglianza economica in Italia
Il report annuale dell’ISTAT offre qualche dato interessante per capire, in Italia, la disuguaglianza economica e le disparità della distribuzione della ricchezza. Secondo i loro dati:
- il numero di individui in una condizione di povertà assoluta è triplicato dal 2005 al 2021, passando da 1,9 milioni a 5,6 milioni - ovvero il 9,4% del totale;
- le famiglie fragili sono raddoppiate da 800 mila a 1,96 milioni - pari al 7,5% del totale.
In particolare, la povertà assoluta è tre volte più frequente tra i minori. Dalle analisi emerge un incremento dal 3,9% del 2005 al 14,2% del 2021.
Una dinamica particolarmente negativa si registra per i giovani tra i 18 e i 34 anni. Per i ragazzi della Generazione Z e i Millennial si è evidenziato un aumento delle condizioni di povertà assoluta del 400%: nel 2005 era propria solo del 3,1%; nel 2021 si ha raggiunto l’11%.
Uno scenario poco rassicurante, specialmente tra le generazioni appena entrate nel mondo del lavoro le quali, parallelamente, devono affrontare anche l’incremento dei tassi di disoccupazione giovanile che mette in crisi la loro sostenibilità.
Ma qual è la loro opinione?
Cosa si aspetta la Generazione Z sulla disuguaglianza economica
I giovani della Generazione Z sono ragazzi con meno di 25 anni che stanno concludendo il proprio percorso di studi, per affacciarsi al mercato del lavoro. Il passaggio da essere studenti a essere lavoratori sta avvenendo, per loro, in un momento di forte criticità. Molti di essi hanno svolto i primi colloqui da remoto, e altrettanti hanno vissuto il primo giorno di lavoro in smart working.
Le prospettive economiche incerte hanno innalzato i tassi di ansia da lavoro e di stress correlato tra i ragazzi, che hanno dovuto affrontare nuove esperienze in un contesto instabile anche per i professionisti più esperti. Riuscire a combattere lo stress è allora diventata una delle loro principali priorità, insieme all’equilibrio tra vita privata e lavorativa.
Ma cosa ne pensano della disparità della distribuzione di ricchezza e cosa si aspettano dalle aziende?
Secondo il report “The Deloitte Global 2021 Millennial and Gen Z Survey” i giovani sono preoccupati per l’impatto economico, finanziario e sociale del Covid-19. Proprio per questo, dichiarano di avere una forte insicurezza in merito alla propria stabilità finanziaria. Dai dati si nota che il:
- 46% teme di non essere in grado di coprire le proprie spese;
- 26% non è sicuro di poter andare in pensione agevolmente;
- 72% è concorde sul fatto che il divario tra le persone più ricche e quelle più povere del proprio Stato si stia allargando.
Noi di Alleanza Assicurazioni abbiamo a cuore il futuro dei giovani e ci impegniamo attivamente nell’offrire loro soluzioni concrete per la loro crescita professionale.
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